Bonus Natale, cambia tutto. O quasi. Con il decreto legge 167, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre, è stata notevolmente allargata la platea dei beneficiari del versamento una tantum di 100 euro sulle buste paga dei lavoratori dipendenti che andrà a “rinforzare” le tredicesime 2024. È decaduto infatti uno dei requisiti, quello di avere un coniuge a carico. Restano dunque validi solo il limite reddituale (reddito lordo 2024 non superiore a 28 mila euro) e la presenza di almeno un figlio a carico.
In questo modo vengono “recuperati” le coppie di fatto e i nuclei monogenitoriali a seguito di separazione o divorzio, che erano esclusi dalla prima versione del bonus. Ma soprattutto si apre la possibilità di richiedere il contributo anche alle coppie in cui, ad esempio, entrambi i coniugi lavorano, e non sono dunque fiscalmente a carico uno dell’altro. L’unico limite riguarda l’impossibilità di cumulare il bonus: se entrambi i coniugi sono lavoratori dipendenti, nel rispetto degli altri requisiti, solo uno di essi avrà diritto al contributo.
Alcune precisazioni sui requisiti “superstiti”. Rispetto al limite reddituale, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che la soglia dei 28.000 euro è da riferirsi al reddito che presumibilmente verrà totalizzato entro il 31 dicembre 2024 (considerando appunto che i lavoratori presenteranno la domanda negli ultimi mesi dell’anno). Per “reddito”, poi, si intende il cosiddetto “reddito di riferimento” su cui si basa solitamente il calcolo delle agevolazioni fiscali: non solo il reddito da lavoro quindi, ma anche ad esempio il reddito percepito tramite affitti.
Per quanto riguarda invece il requisito familiare, sono considerati fiscalmente a carico i figli di età non superiore a 24 anni con reddito complessivo fino a 4mila euro lordi. I figli con più di 24 anni, invece, si considerano fiscalmente a carico se hanno un reddito non superiore a 2.840,51 euro.
La domanda va presentata al proprio datore di lavoro in forma di autocertificazione. Tramite questo documento, il lavoratore deve dichiarare la sussistenza dei requisiti reddituali e familiari richieste per poter beneficiare del bonus, indicando il codice fiscale dei figli fiscalmente a carico. Ovviamente, a causa di questo cambio in corsa, i tempi per le richieste ora sono molto stretti. A questo proposito però è importante ricordare che il lavoratore che, pur avendo diritto al bonus, non dovesse riceverlo con la prossima tredicesima, potrà “recuperarlo” tra pochi mesi con la dichiarazione dei redditi relativa 2025.
Una precisazione infine sull’importo. Cento euro sarà infatti il massimo bonus ottenibile solo se il periodo di lavoro è di 12 mesi; se invece il richiedente, pur in regola coi requisiti, fosse entrato in azienda da giugno 2024, ecco che il bonus verrebbe rapportato non più a 12 ma a 6 mensilità, e quindi il lavoratore sulla tredicesima otterrebbe 50 euro anziché 100.