Cambiamenti climatici, il cambio di mentalità deve accumunare tutti

Una corsa contro il tempo, quella per arginare i cambiamenti climatici e discutere di cosa si può fare è il primo passo. Le Acli del Veneto lo hanno fatto organizzando un convegno a Padova lo scorso 11 dicembre, nel corso del quale dove sono state presentate diverse esperienze virtuose e alcune riflessioni sui risultati della COP26, la conferenza sui cambiamenti climatici svoltasi a novembre a Glasgow.

«Rispetto alle COP precedenti c’è stato un salto di qualità delle attese e quindi delle pressioni internazionali e della partecipazione emotiva all’evento – ha commentato Andrea Citron, presidente regionale Acli -. Queste attese si sono scontrate in maniera strutturale con le posizioni dei singoli paesi. Tutti però hanno capito che non si sta scherzando, c’è un cataclisma climatico in corso e i costi saranno elevatissimi, molto più dei finanziamenti pubblici e privati che verranno investiti per contrastarlo. Ci si è resi conto che è ora di fare sul serio”.  

 “Anche il nostro Veneto – ha proseguito Citron – ha bisogno come l’aria di una politica per la transizione energetica. I venti a duecento all’ora della tempesta Vaia o l’“aqua granda” di Venezia non si erano mai visti nel nostro territorio. E la crisi climatica che sta tropicalizzando il clima del Mediterraneo rischia di rendere strutturali le inondazioni, se non facciamo qualcosa”. Dunque sostenibilità, transizione, cambiamenti, educazione. “L’ambiente è la nostra sfida, il bene che abbiamo tra le mani, l’impegno di oggi per noi e per chi verrà dopo”.

“Le politiche di contrasto al cambiamento climatico e a favore dell’ambiente non possono prescindere da un cambio di mentalità che deve accomunare tutti, dalle istituzioni ai cittadini – ha detto Mario Conte, presidente di Anci Veneto -. Chi amministra, a tutti i livelli, deve mettere a disposizione della popolazione gli strumenti, i modelli, le strutture e gli incentivi per attuare e praticare la sostenibilità. Ma tutti noi, dall’impresa all’associazionismo, dalla scuola alla famiglia, possiamo compiere piccoli gesti utili a velocizzare e rendere veramente incisiva la transizione ecologica. Lo dobbiamo alla nostra terra, al nostro pianeta”.

‘Domande di fondo che partono dal piccolo e arrivano alle decisioni globali – ha ricordato Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli a conclusione del convegno -. Il tema fondamentale resta la cura del nostro mondo, a tutti i livelli, e della formazione. La transizione ambientale non può essere ulteriore fattore di scarto e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può giocare un ruolo fondamentale. Il modello economico fino ad oggi va rimodulato, insieme a tutti. E che sia per la bellezza, come si legge nella Laudato Si’, che ci renda più contemplativi e meno consumatori’.

(foto di Jonathan Ford da Unsplash)

Iscriviti alla nostra newsletter

Procedendo con l'iscrizione dichiari di accettare i termini e le condizioni per il trattamento dei dati personali in base al GDPR 2016/679.