Una famiglia con 4 euro sul conto corrente. Un padre in cassa integrazione a zero ore che da mesi non hanno nessuna entrata. Genitori con quattro figli e ormai tre mesi di affitti arretrati. Una madre sola con due figli piccoli che confessa di non fare un pasto completo da tre giorni.
Sono davvero tante le situazioni di difficoltà che stiamo accompagnando in questi giorni per accedere al Fondo San Nicolò, istituito dal Patriarcato di Venezia per aiutare le famiglie in difficoltà economica a causa dell’emergenza coronavirus. Ogni telefonata, ogni appuntamento non sono solo l’occasione per dare informazioni o dare una mano a riempire moduli e riordinare documenti. Sono momenti prima di tutto di ascolto. Di scoperta di tanti casi di estrema necessità. Alcuni che si protraggono da tempo e che hanno ricevuto il colpo di grazia dal lockdown. Altri trascinate nella povertà nel giro di pochi mesi, laddove fino a pochi mesi fa si viveva senza bisogno di aiuti.
Nascosto dalle mascherine si intuisce qualche sorriso amaro. Negli occhi tanta dignità e una richiesta, quasi una supplica affinché la richiesta di aiuto sia finalmente, concretamente raccolta da qualcuno. E alla fine resta la sensazione che sia comunque solo la punta dell’iceberg, sintomo di una crisi in netto miglioramento a livello sanitario, ma che ormai si è definitivamente trasferita sul versante sociale ed economico. Con il rischio che i prossimi mesi, con il progressivo esaurimento dei vari bonus ed ammortizzatori sociali, ci presentino un conto se possibile ancor più salato.
È anche per questo che, come Acli veneziane, rilanciamo l’appello a contribuire al Fondo San Nicolò. L’importante dotazione economica messa a disposizione dal Patriarcato (350.000 euro) non può durare in eterno. E sicuramente, come detto, a breve le richieste d’aiuto rischiano di moltiplicarsi. Tutti possiamo farci carico di queste situazioni: le donazioni possono essere versato sul conto corrente intestato alla Diocesi Patriarcato di Venezia (IBAN IT 65 D030 6909 6061 0000 0006 662), indicando nella causale “Fondo San Nicolò” (ricordiamo che le offerte da parte di persone fisiche e aziende sono deducibili secondo le norme previste dal Decreto Cura Italia).
Ribadiamo ancora una volta le parole di papa Francesco: mai come ora ci viene richiesto di riscoprire il nostro essere fratelli, perché solo insieme possiamo uscire da questa situazione e costruire un domani migliore.
(foto di Tim Marshall on Unsplash)