In tanti in questi giorni ci hanno contattato per capire come aiutare le popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina. Per trovare il modo di vivificare con atti concreti la preghiera, le manifestazioni e tutte le espressioni di vicinanza che ci hanno animato fin da quando, sgomenti, abbiamo assistito a distanza allo scoppio dei combattimenti. Con l’intenzione di coordinare al meglio gli interventi, le Acli Veneziane sostengono l’azione del Patriarcato di Venezia, che ha indicato la Caritas Veneziana come punto di riferimento unitario in questa fase di emergenza.
Dal confronto con la Caritas dell’Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici Ucraini, dal qual dipende la comunità cristiano-cattolica ucraina presente a Venezia, è emersa la preferenza per gli aiuti in denaro piuttosto della raccolta di beni, che per ovvi motivi non è facile far giungere fisicamente in Ucraina. Il denaro raccolto sarà poi utilizzato dalla Caritas ucraina per acquistare direttamente i beni necessari in Polonia o nei paesi limitrofi. Le offerte in denaro possono essere versate sul conto corrente intestato a Diocesi Patriarcato di Venezia (IBAN IT53W0503402070000000004637), indicando nella causale “Emergenza Ucraina”. Sarà poi cura del Patriarcato versare alla Caritas ucraina le offerte pervenute.
Per chi volesse comunque donare beni materiali, sono stati attivati nei punti di raccolta a Marghera (presso la parrocchia di Sant’Antonio, via Padre Egidio Gelain 1, tutti i giorni dalle 10 alle 19), a Venezia centro storico (presso la chiesa di Santa Chiara, Santa Croce 495, tutti i giorni dalle 10 alle 19) e a Eraclea (presso la parrocchia di Santa Maria Concetta, via Fratelli Bandiera 5, la domenica e il martedì dalle 9.30 alle 11.30). È stata segnalata in particolare la necessità di alimentari (cibi in scatola e a lunga conservazione), medicinali e prodotti per il primo soccorso (garze, disinfettante, asciugamani in microfibra, bende, alcool, mascherine, guanti…) e prodotti per l’igiene personale (dentifricio, spazzolini, pannolini, assorbenti, asciugamani di carta).
Infine, ma non meno importante, il capitolo dell’accoglienza umanitaria a favore dei cittadini ucraini che stanno raggiungendo il nostro paese. La Città Metropolitana di Venezia ha promosso la costituzione di un database per la mappatura della disponibilità di alloggi, stanze e posti letto offerti a titolo gratuito dalla cittadinanza, favorendo, in linea con quanto auspicato dalla Prefettura, la cosiddetta “ospitalità diffusa”. Qualsiasi cittadino, come singolo proprietario di alloggio o titolare di attività ricettive, può segnalare attraverso questo form la tipologia e quantità di situazioni alloggiative che desidera mettere a disposizione. Gli spazi dovranno essere immediatamente fruibili e dotati di utenze domestiche di base (acqua, gas, luce, riscaldamento).
Per fornire e diffondere in modo ordinato le necessarie indicazioni per i documenti e l’assistenza sanitaria, il Comune di Venezia ha predisposto un primo vademecum che sarà costantemente aggiornato in base alle indicazioni che perverranno dalle istituzioni competenti.
Per qualsiasi necessità, si ricorda infine che il numero unico del Comune di Venezia 041041 è attivo anche come sportello telefonico informativo “Emergenza Ucraina”. Lo sportello, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, si avvale di operatori sociali di lingua italiana e ucraina e fornisce un primo orientamento informativo sia per le famiglie ospitanti che per i profughi ucraini. Per le stesse finalità è possibile scrivere all’indirizzo e-mail ucraina@comune.venezia.it.
(foto di Sunguk Kim da Unsplash)