Emergenza acqua alta: aiutiamo con la Caritas le famiglie più in difficoltà

Giorni difficili, di preoccupazione e paura. Per la città, la sua gente e il suo patrimonio. Ma anche di solidarietà, di vicinanza, di riscoperta di una realtà viva a dispetto del turismo di massa. L’emergenza acqua alta a Venezia, almeno dal punto di vista metereologico, sembra alle spalle. Ma le ferite ci metteranno ancora molto a guarire, a partire da quelle invisibili inferte dall’acqua salata alle case.

Per questo motivo le Acli provinciali di Venezia rilanciano la raccolta fondi promossa dalla Caritas Veneziana a favore delle famiglie più in difficoltà. Le donazioni possono essere effettuate utilizzando le seguenti coordinate:

IBAN IT65 D030 6909 6061 0000 0006 662
causale “Aiuto Caritas acqua alta 2019”

“Siamo rimasti tutti sgomenti – sottolinea Paolo Grigolato, presidente delle Acli provinciali di Venezia – dinnanzi alle immagini di questi giorni, alle ferite inferte dall’acqua alta non solo all’immenso patrimonio artistico, ma anche e soprattutto alle comunità e al tessuto produttivo di Venezia e Chioggia. Fortunatamente le nostre sedi nelle due città non hanno subito eccessivi danni, riuscendo a garantire in modo praticamente continuativo la loro operatività. Ma non per questo ci siamo sentiti e ci sentiamo meno vicini a chi, impotente, ha visto la propria casa o la propria attività invasi dall’acqua”.

Fin dalla prima fase dell’emergenza le Acli sono state in contatto con la Caritas Veneziana, per capire giorno dopo giorno quali fossero i bisogni più pressanti. Proprio su richiesta della Caritas, abbiamo rilanciato un appello alla ricerca di elettricisti e idraulici che si mettessero a disposizione per ripristinare gli impianti danneggiati dall’acqua alta. “Nel giro di ventiquattr’ore – spiega Grigolato – abbiamo raggiunto tramite i social centinaia di migliaia di persone, grazie a numero davvero impressionante di condivisioni. E soprattutto è arrivata la disponibilità di una quarantina di artigiani, più che sufficiente a rispondere alle emergenze gestite dalla  Caritas. Una solidarietà che quindi non è rimasta solo virtuale, ma che si è fatta magnificamente concreta. E che contiamo possa continuare a manifestarsi anche nelle prossime settimane, quando passata l’emergenza ci sarà da lavorare a fondo per sanare tutte le ferite inferte alla nostra meravigliosa città”.

“In questo momento – conclude Grigolato – non vogliamo entrare nel dibattito sulle responsabilità, per quanto giusto e doveroso. Crediamo che ci sarà tempo per riflettere sull’incapacità di mettere in sicurezza una realtà così unica e allo stesso tempo fragile, pur avendo avuto a disposizione oltre mezzo secolo dall’acqua granda del 1966 e pur avendo speso miliardi di euro di risorse pubbliche. Ora però pensiamo che la cosa più importante sia aiutare Venezia e i veneziani a rialzarsi: per questo invitiamo a supportare la raccolta fondi della Caritas, per dare un aiuto davvero immediato a chi è più in difficoltà”.

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