La scadenza ordinaria del 730 è stata, come noto, il 30 settembre. Ma la campagna fiscale 2022 non è ancora definitivamente conclusa. C’è infatti tempo fino al 25 ottobre per presentare il cosiddetto “730 integrativo”, una pratica che permette di correggere eventuali errori su una denuncia dei redditi già presentata entro il termine ordinario.
Il 730 integrativo può essere presentato, vale a dire in presenza di errori che non abbiano alterato l’esito fiscale della dichiarazione, quindi errori che non abbiano influito sui valori finali dell’imposta o dell’eventuale credito. Oppure, ed è questo il caso che interessa maggiormente i contribuenti, in caso di errori o omissioni che abbiano sì alterato l’esito del 730, ma pur sempre a sfavore del contribuente. Cioè in pratica quando l’errore è andato non a vantaggio bensì a discapito del contribuente, che dunque con l’integrativo potrà recuperare in tempi rapidi.
L’errore più classico, in sede di presentazione del 730, è legato alle spese sanitarie, con ricevute mediche o scontrini farmaceutici che “riemergono” improvvisamente dalla tasca del cappotto o dal cassetto del comodino quando ormai il 730 è già bello che trasmesso. Ma in molti altri casi l’incremento della detrazione deriva dalla correzione dei carichi fiscali spettanti, soprattutto quando ci sono i figli di mezzo. In effetti, quando ci si accorge che conviene attribuire a un genitore piuttosto che all’altro il 100% della detrazione relativa a un figlio a carico, conseguentemente anche le eventuali detrazioni sulle spese mediche del figlio andranno riproporzionate.
Tutto questo, insomma, per dire che l’errore è più probabile di quanto sembri, e che una distrazione o una dimenticanza possono capitare con facilità, facendo perdere rimborsi a cui si avrebbe diritto. Il consiglio, qualora non si fosse completamente sicuri su quanto dichiarato sul 730/2022, è quindi quello di fare un ripasso veloce di documenti e fatture, intervenendo entro il 25 ottobre con l’eventuale integrativo. Per consulenze o assistenza per la trasmissione della pratica è possibile rivolgersi ad una delle sedi Caf Acli della provincia di Venezia.
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