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Fap Acli Venezia: la spesa sanitaria pesa di più su anziani e meno abbienti

Anziano e a basso reddito. È questo l’identikit del residente nella provincia di Venezia su cui più pesa la spesa sanitaria. Un peso che, in 4 casi su 10, può diventare insopportabile, obbligando a rinunciare alle cure. Il dato emerge dall’ultimo studio realizzato dalla Fap Acli Venezia, presentato davanti ad un folto pubblico sabato 21 settembre al Centro Cardinal Urbani di Zelarino. Uno studio che fin dal titolo (“Equità e sostenibilità del sistema sanitario: la sanità pubblica che ci è privata”) mette in luce i punti cardine della questione. “Da quando il Sistema Sanitario Nazionale è stato introdotto nel 1978 – sottolinea Franco Marchiori, segretario della Fap Acli Venezia – i mutamenti a livello sociale, demografico ed economico hanno comportato un innalzamento della spesa sanitaria”. Come ha confermato Gianfranco Pozzebon, direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’Ulss 3 Serenissima “ci troviamo in un sistema in cui l’80% della spesa sostenuta dal Servizio Sanitario va a rispondere alle richieste
di salute del 20% della popolazione, la fascia più anziana”. Ma quel che più preoccupa la Fap è che sia venuto meno il principio della copertura di tale spesa tramite la fiscalità generale. “Nel 2018 – spiega Marchiori -, a fronte di una spesa sanitaria nazionale di 154 miliardi di euro, quasi 40 sono stati pagati direttamente di tasca propria dai cittadini. Un aggravio in forte crescita e particolarmente pesante, in proporzione, sulle fasce di reddito più basse”.

A livello locale confermano questa analisi i risultati di un questionario diffuso dalla Fap Venezia, che ha coinvolto 250 utenti dei servizi Acli. Solo il 28% afferma che la spesa sanitaria pesa poco o per niente sul proprio bilancio, mentre per il 55% pesa abbastanza e per il 16% molto. Sui maggiori costi a carico del cittadino influisce in modo non indifferente il crescente ricorso alla sanità privata, determinato in massima parte dai minori tempi d’attesa: solo il 12% del campione dichiara non aver mai fatto ricorso alle prestazioni di strutture sanitarie private. Il corollario, per molti versi drammatico, è che la salute, costando di più, non è alla portata di tutti: il 42% del campione ha rinunciato spesso o qualche volta a spese mediche, anche se necessarie.

Altri dati significativi emergono dall’analisi dei dati fiscali di 21mila contribuenti veneziani che si sono rivolti agli sportelli del Caf Acli. La spesa sanitaria delle famiglie veneziane ammonta mediamente a 1.032 euro all’anno, pari al 3,6% del reddito del nucleo famigliare. Dati che però variano di molto a seconda di come viene segmentato il campione. Ad esempio la spesa sanitaria a carico dei pensionati è maggiore rispetto a quella dei lavoratori, sia in termini assoluti (1.147 euro contro 919), sia come percentuale del reddito (4,3% contro 3%). Similmente spende relativamente di più chi appartiene alle fasce di reddito più basse. Sotto i 15mila euro, la spesa sanitaria media è di 774 euro, con un’incidenza sul reddito del 4,5%. Al crescere del reddito la spesa aumenta, ma si riduce il suo peso sul bilancio familiare. Chi dichiara più di 75mila euro, ad esempio, spende in media 1.810 euro, ma l’incidenza sul reddito è di appena l’1,7%.

“È evidente – commenta Marchiori – che le risposte elaborate quarant’anni fa non possono più funzionare pienamente. È giusto dunque pensare a strade nuove, sempre però avendo come punto di riferimento la difesa del principio universalistico del diritto alla salute. Possiamo ad esempio ragionare sui fondi sanitari integrativi, a patto di migliorarne la governance. Ad oggi la mancata regolamentazione di questo strumento ha creato una disparità tra lavoratori dipendenti (per i quali l’iscrizione ai fondi è legata al contratto) e tutte le altre categorie, come pensionati, collaboratori, disoccupati, casalinghe. Ma in generale il futuro della sanità pubblica dipende da un adeguato rifinanziamento tramite la fiscalità generale. In caso contrario resterà elevato, o addirittura aumenterà, il peso della sanità privata, in prevalenza a carico diretto dei cittadini”.

Lo studio “Equità e sostenibilità del sistema sanitario: la sanità pubblica che ci è privata” è consultabile anche on-line. La versione cartacea sarà presto disponibile gratuitamente presso le sedi Acli della provincia di Venezia.

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