Figli over 30, familiari, famiglie straniere: taglio drastico per le detrazioni

Dalla Legge di Bilancio 2025 cala una vera e propria scure sulle detrazioni per figli e familiari a carico, e di conseguenza anche sulle spese detraibili sostenute per questi ultimi. Con l’aiuto del Caf Acli andiamo a vedere tutte le novità, con un’importante premessa: la nuova normativa si applica all’anno d’imposta 2025 e gli effetti pratici si vedranno quindi sui 730 che saranno presentati nel 2026. Per le denunce dei redditi 2025 (riferite all’anno 2024) resteranno dunque in vigore le regole precedenti.

Dal 2025 decadono in primis i carichi fiscali sui figli dai 30 anni in poi, a meno che non si tratti di ragazzi con disabilità accertate. Considerando allora che l’Assegno Unico sostituisce le detrazioni sui figli a carico fino ai 21 anni d’età, una volta scavallati i 21 anni del figlio il genitore potrà tornare a chiedere le classiche detrazioni per altri nove anni.

Gli altri carichi che vanno a decadere sono quelli riguardanti una grossa fetta dei cosiddetti “altri familiari”, quelli diversi dai figli e dal coniuge, per cui le detrazioni vengono applicate solo in caso di convivenza col dichiarante. La manovra 2025 ha infatti mantenuto le detrazioni limitandole ai soli familiari “ascendenti”, ovvero i familiari da cui discende il dichiarante che li ha a carico. In sostanza genitori e nonni. Questi sono appunto coloro per i quali, se conviventi, e con redditi annui fino a 2.840,51 euro, potrà essere ancora applicata la detrazione. Non potrà invece più essere chiesta la detrazione per tutte le altre tipologie di parenti: i nipoti, fratelli, sorelle, generi, nuore e suoceri. Una folta schiera di familiari la cui convivenza a volte può essere sinonimo di mantenimento, o per lo meno di sostegno economico da parte del dichiarante, e per i quali è stato sempre garantito uno sgravio fiscale in dichiarazione, viene da un momento all’altro depennata dalla lista.

Ancora più drastico il taglio che riguarda i cittadini stranieri. In questo caso spariscono tutte le detrazioni, anche quelle per figli e coniugi, nel caso questi ultimi risiedano nel loro paese di origine o comunque all’estero. Fino al 31 dicembre 2024 le detrazioni erano anche ai cittadini non italiani, ovviamente in regola coi permessi, indipendentemente dal luogo di residenza dei familiari a carico. Al contrario, dall’anno d’imposta 2025 la spettanza dell’intero comparto delle detrazioni per carichi familiari viene sbarrata di netto “per i contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio economico europeo in relazione ai loro familiari residenti all’estero”.

Come si accennava all’inizio, tutto questo si ripercuote chiaramente anche sulle detrazioni delle spese sostenute per un figlio, un fratello, un nipote (italiano o straniero) durante l’anno. Cessando perciò di figurare un dato familiare tra quelli a carico, al tempo stesso non potranno più essere detratte nemmeno le eventuali spese effettuate dal dichiarante per quest’ultimo, ad esempio quelle mediche.

Foto di Naomi O’Hare su Unsplash

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