Impronte di colore a Venezia: storie migranti nel podcast realizzato dalle Acli di Venezia

Ci sono Yana dalla Russia e Yaroslava dall’Ucraina che viaggiano sul filo dei ricordi accompagnati dal bianco della neve. Anita e Halima dal Bangladesh che raccontano il giallo dei campi di senape delle campagne della loro infanzia. Alina dalla Moldavia e Nicoleta dalla Romania che si ispirano al verde della natura per parlare di perseveranza, amore e fiducia. Sono tre delle sette storie del podcast “Impronte di colori a Venezia”, disponibile su tutte le principali piattaforme (Spotify, Spreaker, Amazon Music). Sette coppie di giovani nati altrove e arrivati, chi prima, chi dopo, a Venezia. Sette racconti ispirati ai colori e alle lingue, scritti e narrati dalle ragazze e i ragazzi che hanno frequentato un corso di scrittura creativa promosso dalle Acli di Venezia in collaborazione con la Rete Biblioteche Venezia. E poi trasformati in un podcast grazie alla collaborazione di Radio Ca’ Foscari.

Storie che arrivano da lontano per arricchire la nostra realtà con nuove sfumature, grazie al progetto Fuori la Testa, promosso dalle Acli del Veneto con il cofinanziamento della Regione Veneto, nell’ambito del bando per il finanziamento di progetti di rilevanza regionale promossi da realtà del Terzo Settore (Bando ADP 2022).

L’iniziativa, in corso dallo scorso gennaio nei territori di Venezia, Verona e Treviso, punta a dare una risposta all’onda lunga della pandemia. Se la fase acuta dell’emergenza sanitaria è fortunatamente alle spalle, lo stesso non può dirsi degli effetti sul piano sociale.  Il progetto, con varie tipologie di intervento, cerca dunque di sperimentare nuove azioni per contrastare il fenomeno dell’auto-isolamento, soprattutto tra i più giovani, coinvolgendo in percorsi di inclusione e socializzazione 670 beneficiari. A Venezia, grazie ad un’ampia rete di partner attivata dalle Acli provinciali i beneficiari del progetto sono under 25 di origine straniera, in particolare, ma non solo, giovani mamme, ragazzi neoarrivati e ospiti delle comunità per minori non accompagnati.

Un’attività specifica, culmine un laboratorio di scrittura creativa realizzato presso le biblioteche di Marghera e Bissuola-Carpenedo che ha coinvolto una ventina di ragazzi e giovani, è proprio il podcast “Impronte di colori a Venezia”. Racconti e voci da Ucraina, Russia, Cuba, Perù, Bangladesh, Iran, Afghanistan, Moldavia, Romania, Sri Lanka, Siria e Kazakistan, a rappresentare idealmente un territorio in continua evoluzione e sempre più aperto al mondo. “Grazie al coinvolgimento delle biblioteche – spiega Angela Verso, insegnante di italiano per stranieri che ha coordinato le attività – abbiamo imparato a “giocare” con le parole e a scrivere a quattro mani: le coppie sono state create sulla base delle affinità delle lingue d’origine, in modo da facilitare il lavoro di squadra e comprendere come proprio la lingua possa essere un ponte tra persone Poi abbiamo lasciato campo completamente libero alla fantasia, ma in tutti i racconti emerge inevitabilmente il vissuto dei partecipanti”.

“È stata un’esperienza bellissima e anche divertente – racconta Shadi Ravandoost, giovane iraniana che ha partecipato all’iniziativa -, soprattutto la fase nello studio di registrazione. Con Zubaida, che viene dall’Afghanistan, abbiamo raccontato un’antica leggenda persiana sulla storia di un principe albino: una favola che unisce i nostri paesi e che siamo contente adesso di donare all’Italia”. A proposito di doni, i giovani partecipanti al progetto hanno scelto quattro libri in lingua originale, che sono stati acquistati e donati alla Biblioteche di Venezia per metterli a disposizione di tutti. Un segno, anche questo, di una città che cambia.

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