Importante scadenza fiscale in arrivo: si avvicina infatti il termine per il pagamento dell’acconto Imu-Tasi, fissato quest’anno per lunedì 17 giugno. Una scadenza senza particolari sorprese: in linea generale la quota da pagare entro il 17 è infatti pari al 50% dei tributi versati nel 2018. Fanno eccezione gli immobili che, tra il 2018 e il 2019, siano stati oggetto di un cambio di utilizzo, con conseguente variazione dell’aliquota di riferimento, o di una compravendita, caso in cui occorre calcolare la ripartizione del tributo tra venditore e acquirente. Per il resto degli immobili, come detto, non c’è nessuna particolare novità.
Nei prossimi mesi bisognerà invece prestare molta attenzione alla rata di saldo, in scadenza a dicembre. In quell’occasione dovranno infatti essere tenuti in considerazione gli eventuali rincari deliberati dai singoli Comuni: una fattispecie questa che negli ultimi anni non si era più verificata. “L’ultima legge Finanziaria – sottolinea Cristian Rosteghin, direttore del Caf Acli di Venezia – ha ridato margini di manovra alle amministrazioni comunali per la definizione delle aliquote applicate agli immobili diversi dalle abitazioni principali. Valori che nell’ultimo triennio erano rimasti bloccati ai livelli fissati del 2015, proprio perché dal 2016, in un’ottica di contenimento della pressione fiscale, ai Comuni era stato vietato di innalzare le aliquote rispetto all’anno precedente”. Di conseguenza, a meno che già nel 2015 le aliquote non fossero state portate ai massimi livelli di prelievo, da quest’anno i tributi potrebbero ricominciare a salire.
Al di là della variabile delle aliquote, le regole di applicazione dei tributi rimangono sempre le stesse. “Anzitutto – spiega Rosteghin – ricordiamo che vige l’esenzione a favore delle abitazioni principali, ovvero quelle dove il possessore e la sua famiglia hanno stabilito la residenza anagrafica e la dimora fisica. Fanno eccezione le dimore di lusso accatastate in A1, A8 e A9, sulle quali si continuano a pagare sia Imu che tasi, godendo comunque di una detrazione fissa pari a 200 euro”. Rispetto a questa regola generale vanno poi considerate le esenzioni per l’immobile assegnato all’ex coniuge legalmente separato, per l’immobile degli appartenenti alle forze dell’ordine trasferiti per ragioni di servizio, nonché per gli occupanti (inquilini o comodatari) che abbiano comunque adibito l’immobile a loro abitazione risiedendovi e dimorandovi.
Tutti gli sportelli Caf Acli della provincia di Venezia sono a completa disposizione per consulenze e per il calcolo dei tributi dovuti.