L’ISEE corrente cambia marcia e diventa più inclusivo. Ai casi già previsti per cui poteva essere richiesto, legati principalmente a variazioni reddituali o lavorative, si aggiungono ora le variazioni patrimoniali. Una novità molto importante, che potenzia notevolmente uno strumento fondamentale per le famiglie che si trovino nella necessità di certificare sensibili variazioni della propria situazione economica, da cui potrebbe derivare il diritto o meno a determinate prestazioni sociali o agevolazioni in ambito di servizi a figli, anziani, disabili, ecc.
Se finora l’ISEE corrente poteva essere richiesto solo in caso di cambiamenti della situazione lavorativa o reddituale (tutti i dettagli qui, nel paragrafo dedicato a questa pratica), ora la domanda può essere determinata anche da una variazione della situazione patrimoniale complessiva (mobiliare o immobiliare) superiore al 20% rispetto a quanto evidenziato nell’ISEE ordinario. In questo caso, però, l’ISEE corrente solo a decorrere dal 1° aprile di ciascun anno.
Ricordiamo che l’ISEE di base, a prescindere dalla tipologia (ordinario, minori, universitario, ecc.), è calcolato prendendo a riferimento i redditi e i patrimoni di ciascun componente del nucleo a due anni prima rispetto al momento della domanda. L’ISEE corrente è invece un secondo indicatore economico, “ricalcato” sulla base del primo, nei casi in cui, successivamente al 31 dicembre di due anni prima, siano subentrate nel nucleo variazioni economiche tali che per forza di cose non potevano essere rilevate coi criteri di calcolo dell’ISEE base. In parole povere, l’ISEE corrente rappresenta una “fotografia” più aggiornata, in quanto prende a riferimento la situazione economica del nucleo nell’arco degli ultimi 12 mesi, se non in un arco di tempo ancora più breve.