Lavoro da proteggere: il Patronato Acli in campo per rispondere alla crisi

Non ci vuole, purtroppo, la sfera di cristallo per intuire che ci attendono mesi difficili. Dal punto di vista economico le previsioni dicono che il peggio deve ancora venire: una volta esauriti gli ammortizzatori sociali e terminato il blocco dei licenziamenti, il rischio è che l’emergenza sanitaria si trasformi definitivamente in una crisi occupazionale. “Già in questi mesi abbiamo registrato un aumento esponenziale delle richieste di assistenza – sottolinea Eleonora Comis, referente dello Sportello Lavoro del Patronato Acli Venezia –. Ma tutti i segnali ci spingono ad attenderci un ulteriore incremento in autunno. Ci stiamo in particolare attrezzando in vista di una probabile ondata di fallimenti d’impresa, che avrebbe riflessi inevitabili sui lavoratori”.

Chi è l’utente-tipo dello Sportello Lavoro del Patronato Acli?
Soprattutto in questo periodo si tratta di lavoratori di piccole-medie imprese, alle prese con dubbi riguardanti la cassa integrazione e, in generale, le forme di tutela dei rapporti di lavoro. È un identikit non casuale, perché il tessuto produttivo della nostra provincia è caratterizzato da queste dimensioni di impresa. Ma anche perché i dipendenti di queste realtà sono i meno tutelati, non potendo contare su una rappresentanza sindacale all’interno dell’azienda e dovendo gestire così in prima persona i rapporti con il datore di lavoro. In questa situazione anche solo comprendere i propri diritti non è semplice, tantomeno farli valere, soprattutto in un periodo d’incertezza come questo.

Quanto hanno suonato in questi mesi i telefoni del Patronato Acli?
Tantissimo. Quotidianamente riceviamo centinaia di richieste di assistenza, anche perché le domande per gran parte dei contributi e bonus previsti in risposta all’emergenza Covid passano proprio per i Patronati. Nello specifico lo Sportello Lavoro non ha mai chiuso, durante il lockdown fornendo assistenza telefonica, poi da maggio di nuovo in presenza.

Quali le richieste principali?
In generale c’è una grande disorientamento dei lavoratori davanti ai numerosi decreti che hanno riguardato le materie lavoristiche. Disorientamento, bisogna dirlo, che ha riguardato anche i datori di lavoro, per i quali, tra blocco delle attività e ristrettezze economiche, non è stato affatto semplice tutelare dal punto di vista economico i propri dipendenti. La maggior parte delle richieste ha riguardato la verifica di contratti e buste paga, in particolare in riferimento ai periodi di cassa integrazione e alle relative indennità.

Cosa fare in caso di fallimento?
Il rischio maggiore è economico: fallimento significa stato di insolvenza e quindi l’impossibilità per l’azienda di pagare stipendi o trattamenti di fine rapporto. Tramite i nostri servizi è possibile verificare tutti i diritti in capo al lavoratore, controllando i prospetti paga e chiedendo l’ammissione allo stato passivo, per poi procedere all’inoltro della domanda al fondo di garanzia Inps per il recupero del TFR e delle tre ultime mensilità. A quest’attività si aggiungono tutti gli altri servizi dello Sportello Lavoro, tra cui controllo buste paga, verifica contratti di lavoro, assistenza nei contenziosi di lavoro e tutela legale.

Per appuntamenti e consulenze lo Sportello Lavoro è contattabile allo 041.5314696, int. 6.

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