I care, mi importa: in uscita il nuovo numero di Tempi Moderni

È in uscita il nuovo numero di Tempi Moderni, il periodico d’informazione delle Acli provinciali di Venezia. Un numero, il secondo di questo 2022, in cui è inevitabile provare a tracciare un bilancio dell’anno che si sta per chiudere. E fare i conti con gli eventi epocali che hanno caratterizzato questi ultimi dodici mesi: la faticosa uscita dalla pandemia, la guerra, il ritorno dell’inflazione, la crisi climatica.

“Scrivere un editoriale alla fine di un anno come è stato quello che si sta concludendo – sottolinea nell’editoriale il presidente delle Acli veneziane Paolo Grigolato -, non è certamente cosa semplice. Perché, mai come in questo periodo, stiamo provando come i problemi del mondo siano interconnessi e colpiscano a vari livelli tutta l’umanità. Abbiamo cominciato il 2022 con la speranza di superare la pandemia. Ma a febbraio abbiamo dovuto aggiornare l’agenda con la guerra scatenata dalla Russia all’Ucraina. C’è voluto poco per capire che ciò avrebbe avuto una conseguenza molto concreta sulle nostre vite, con le bollette schizzate alle stelle e un aumento dell’inflazione a due cifre come non si vedeva da decenni. In mezzo un’estate di siccità estrema e la conferma che i cambiamenti climatici, legati all’incuria dell’uomo, generano tragedie continue, ultima quella di Ischia.”.

Ma affinché il 2023 non sia peggiore del 2022 che si sta concludendo “credo che dobbiamo pensare che il cambio di passo non possa arrivare da altri. Se ognuno di noi non si mette in gioco, non andiamo da nessuna parte. Senza cittadinanza attiva, o delegando solo a chi fa politica a volte di professione, non riusciremo a curare i mali che ci stanno attanagliando. E allora l’augurio per il nuovo anno è che vincendo la pigrizia dettata dal “tanto non cambia nulla” ci affezioniamo a quel “mi interessa” di don Lorenzo Milani (nel 2023 saranno cento anni dalla nascita) che ci sproni a metterci assieme per provare a cambiare la nostra storia”.

Nelle pagine di questo numero è dunque un continuo alternarsi di bilanci e di segni di speranza. Da un lato, ad esempio, la consueta analisi dei 730 elaborati dal Caf Acli Venezia nell’ultima campagna fiscale, con il rimbalzo dei redditi medi dopo il periodo nero della pandemia ma anche la preoccupazione per gli effetti che l’inflazione potrà avere sulle entrate delle famiglie. O ancora l’approfondimento dedicato a Lavorare dis/pari la ricerca sulla disparità salariale di genere realizzata dalle Acli nazionali, che mette nero su bianco una frattura tra uomini e donne che pregiudica il futuro del nostro paese.

Dall’altro tanti piccoli tentativi di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e ribadire l’impegno della nostra associazione ad essere portatrice di speranza, soprattutto nei confronti dei più fragili. Ecco allora la bella testimonianza di Irene, la nostra volontaria di servizio civile, che raccontano come in questi mesi stia cercando di “costruire qualcosa di buono per me e per gli altri”. Ecco il lancio di due progettualità che caratterizzeranno il nostro agire nel 2023, il nuovo sportello di assistenza digitale presso la sede provinciale di Marghera e “La mensa che non spreca”, l’iniziative per il recupero delle eccedenze limentare nelle mense scolastiche che ci vede al fianco del Comune di Venezia e di CSV Venezia.

Come di consueto, la versione cartacea di Tempi Moderni è inviata direttamente a casa di tutti i nostri soci ed è in distribuzione in forma gratuita presso tutte le sedi Acli della provincia di Venezia. In alternativa è consultabile anche on line in formato pdf, sempre gratuitamente.

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