In Veneto ogni giorno si registrano 1,8 milioni di spostamenti casa-lavoro. Di questi, il 68% avviene tra comuni non-capoluogo. E il 78% si basa sull’utilizzo di un mezzo privato, auto o scooter. Ancora: ogni 100 auto in movimento, solo 5 hanno a bordo un secondo passeggero oltre all’autista.
Sono questi i dati più significativi della ricerca sugli spostamenti casa-lavoro realizzata dal Circolo Acli di Mirano nell’ambito del progetto “Mobilità sostenibile: il passaggio dal motore termico all’elettrico” promosso dall’IIS Levi-Ponti. Il percorso ha coinvolto una trentina di studenti nell’impresa di trasformare un automezzo da combustione interna a trazione elettrica, con relativa omologazione, immatricolazione e messa su strada. Gli aspetti tecnico-pratici sono stati affiancati da un percorso formativo, curato appunto dalle Acli, in cui la ricerca è già stata prima analizzata con gli studenti e poi presentata in un incontro pubblico aperto alla cittadinanza e agli amministratori del territorio.
Lo studio delle Acli, partendo dall’analisi scientifica dei dati contenuti nell’ultimo censimento Istat del 2011, ribadisce un concetto molto importante: l’emergenza inquinamento può essere risolta solo ragionando in un’ottica di rete, in particolare tra istituzioni, e superando i tradizionali confini amministrativi. “In questi anni – commenta Alberto Sbrogiò, presidente del Circolo di Mirano e curatore della ricerca – gli interventi più forti per la riduzione delle polveri sottili hanno riguardato i capoluoghi di provincia. Ma nella realtà veneta questo non basta, perché il grosso degli spostamenti avviene in “periferia”, tra comuni non capoluogo. Al punto che si ridisegnano i confini delle province, con realtà che in termini di mobilità sono ricomprese in territori di cui non fanno parte amministrativamente”.
In occasione dell’incontro di presentazione pubblico si è cercato di riflettere su pratiche virtuose già sperimentate in altre zone d’Italia, grazie anche al collegamento in web-conference con Tiziana Benassi, assessore all’Ambiente del Comune di Parma, realtà premiata nel 2018 come miglior Comune eco-mobile a livello nazionale. “È tempo di investire con più vigore su soluzioni che garantiscano una mobilità a minor impatto ambientale – conclude Sbrogiò -. E l’investimento lo dobbiamo fare tutti: amministrazioni pubbliche, imprese, singoli cittadini. Sono stati gli stessi ragazzi a far emergere come la lotta all’inquinamento non passi solo per l’innovazione tecnologica, ma anche per un deciso cambio di mentalità. Contiamo sulla loro energia dei ragazzi per dare un nuovo stimolo a tutti noi per pensare e adottare nuove soluzioni: servono fantasia e tanta volontà”.
Il testo completo dello studio è scaricabile dal sito del Circolo Acli di Mirano.