Una serata dedicata all’Alzheimer. Per provare ad andare oltre alla sofferenza di una malattia che cancella vite e affetti, lanciando un messaggio di amore. È l’iniziativa proposta dal Circolo Acli di Maerne Olmo per giovedì 28 novembre, in programma alle 20.45 alla Biblioteca civica di Maerne con il patrocinio del Comune di Martellago. La serata, intitolata “Non ti scordar di me”, ruoterà attorno all’omonimo e pluripremiato cortometraggio: prima la proiezione, poi l’incontro con Fabio Marin, co-autore e sindaco di San Zenone degli Ezzelini. Interverrà anche la dottoressa Livia Gallo, neurologa del Centro decadimento cognitivo dell’Ospedale all’Angelo di Mestre.
“Non ti scordar di me” racconta la commovente storia di Gilda, madre dello stesso Marin, colpita dalla malattia. Dodici toccanti minuti in cui la scomparsa progressiva dell’identità viene rappresentata con immagini poetiche e materiali d’archivio. Il tema centrale è l’amore come unico strumento per affrontare la sofferenza, in un contesto dove la memoria si sfalda e il ricordo diventa un “caleidoscopio traballante”.
“Non ti scordar di me parte da lontano – racconta Marin -. Inizia in ospedale quando accompagnando mia madre alle visite non era raro che i medici ci ricordassero quanto fosse complesso comunicare coi familiari di chi soffre di Alzheimer. Perchè l’Alzheimer è una malattia crudele che non lascia scampo, che mina la lucidità e i ricordi di chi ne soffre e che mette sottosopra un’intera famiglia. Una malattia che ha la capacità di erigere muri anche tra chi si ama e io questo non lo volevo permettere. Per cui ho iniziato ad immaginare cosa potessi fare per far sì che la sofferenza e lo sconforto potessero trasformarsi in un messaggio: ho quindi contattato il mio amico Giuseppe Petruzzellis di e abbiamo condiviso l’idea di realizzare qualcosa che permettesse a chi guarda di entrare idealmente nella testa di un malato di Alzheimer. È stato un lavoro lungo e complesso, che mi ha costretto a scavare ulteriormente nei miei affetti, nel mio rapporto con mia madre, venuta a mancare nel 2018, e nella malattia. Ne è nato questo cortometraggio, che considero un messaggio d’amore che mi piacerebbe potesse arrivare a quante più persone possibile”.