La Pensione anticipata è il trattamento pensionistico che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo di andare in pensione prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia.
I requisiti e le condizioni per ottenere la Pensione Anticipata ordinaria dipendono da molti fattori, tra i quali la data di inizio dell’attività lavorativa e quindi del versamento contributivo nella singola gestione previdenziale. Facciamo chiarezza con l’aiuto del Patronato Acli.
Per i lavoratori che, nella singola gestione, hanno contribuzione che parte da data antecedente al 1° gennaio 1996 (sistema misto), il diritto a pensione anticipata richiede attualmente il seguente requisito contributivo: 41 anni e 10 mesi per le donne, e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Per i lavoratori invece che, nella singola gestione, hanno il primo contributo che si colloca dal 1° gennaio 1996 in poi (sistema contributivo), è previsto un ulteriore canale di accesso a pensione anticipata, esercitabile al raggiungimento dei 64 anni di età con 20 anni di contribuzione “effettiva” e un importo pensionistico maturato non inferiore a tre volte l’Assegno Sociale Inps (2,8 volte per donne con un figlio, 2,6 per donne con due o più figli).
Questa specifica tipologia di trattamento viene riconosciuta nei limiti di un importo lordo mensile non superiore a cinque volte il trattamento minimo Inps (2.993,05 euro lordi mensili per il 2024), tetto pensionistico mensile operativo fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
Ricordiamo che, oltre alla Pensione anticipata ordinaria, esistono ulteriori tipologie di anticipo pensionistico aventi requisiti di accesso e condizioni specifiche come Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.
Per consulenze personalizzate e assistenza nella presentazione della domanda all’INPS è possibile avvalersi dei servizi del Patronato Acli (clicca qui per prenotare un appuntamento).