Quando parliamo di “conversione ecologica” idealmente siamo sempre tutti disponibili a cambiare il nostro stile di vita. Ma poi, nel concreto, quali scelte possiamo fare, come individui e come comunità, per contrastare la crisi climatica? Proverà a dare una risposta, sabato 13 aprile, l’incontro pubblico “Per una conversione ecologica… che parta da noi”, promosso dalle Acli provinciali di Venezia in collaborazione con la Comunità Laudato Si’ Venezia 1, ISRE e Donboscoland. A partire dalle 9.30, presso il Patronato nuovo della Parrocchia di Zelarino (via Castellana 70), si alterneranno analisi, testimonianze e proposte, legate in particolar modo al tema della produzione di energia da fonti sostenibili.
Interverranno Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, per una lettura dei dati della crisi ambientale che stiamo vivendo; Andrea Grigoletto della Fondazione Fenice di Padova, per approfondire cosa sono le comunità energetiche e quali prospettive ci offrono; don Fabrizio Favaro, vicario episcopale per gli Affari economici del Patriarcato di Venezia per la presentazione della Cer che sta nascendo in seno alla Chiesa locale; e infine Riccardo Tessari, vicepresidente della Cooperativa Weforgreen di Verona, che introdurrà una proposta concreta di autoproduzione e consumo pulito. Sarà dunque l’occasione per approfondire i dati sul cambiamento climatico nel nostro territorio, ma anche per provare a ipotizzare delle vie d’uscita alla portata di tutti.
“L’incontro – sottolinea il presidente delle Acli di Venezia Paolo Grigolato, che coordinerà i lavori – si collega al ciclo di incontri formativi “Per una conversione ecologica”, che stiamo realizzando in questi mesi in collaborazione con la realtà Salesiana, in particolare ISRE e Donboscoland. Un percorso in tre tappe sulla scia delle parole di Papa Francesco, per riflettere sul tema dell’ecologia integrale e sul valore, sociale ancor prima che ambientale, della promozione del bene comune”. “Con l’appuntamento del 13 aprile – prosegue Grigolato – vogliamo fare un passo in più. Troppe volte, di fronte alla crisi climatica, ci sentiamo inermi, come se le nostre scelte individuali non potessero incidere su fenomeni così vasti. Ma in questo senso le nuove tecnologie ci permettono un salto enorme: oggi abbiamo la possibilità di creare reti tra i singoli che possono davvero fare la differenza, un’opportunità che dinnanzi all’urgenza dei cambiamenti climatici non ci possiamo lasciare sfuggire”.