Con la fine dell’anno scolastico, si è concluso anche il triennio del Progetto Con-tatto, l’iniziativa dal Comune di Venezia per portare nelle scuole del territorio attività di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva promosse da associazioni e realtà del Terzo Settore. A questa “avventura” educativa hanno partecipato anche le Acli di Venezia: in questi tre anni abbiamo realizzato 44 laboratori in scuole primarie, medie e superiori, incontrando oltre 1.100 persone tra studenti e insegnanti. Un percorso di crescita, anche per la nostra associazione che ci ha portato a riflettere e sensibilizzare su temi come la lotta allo spreco alimentare, il contrasto alle discriminazioni, la promozione della pace. E non finisce qui: le Acli di Venezia parteciperanno infatti anche al bando per il nuovo catalogo di laboratori 2025-2028, portando tutta l’esperienza e l’entusiasmo maturati in questo triennio di attività.
Tra i laboratori proposti, un successo crescente, anche in termini di richieste di attivazione da parte delle scuole, è stato riscosso dal percorso alla scoperta delle pietre d’inciampo a Venezia, percorrendo il filo degli scritti di Primo Levi. Nel corso dell’anno scolastico 2024-2025 sono state coinvolte nella proposta otto classi di quattro diversi istituti superiori (IT Cini-Venier, IIS Gritti, IIS Luzzatti e ITIS Zuccante), coinvolgendo quasi 200 tra ragazzi e insegnanti.
Il percorso, strutturato in due incontri in aula e un tour guidato in città, è stato condotto dal prof. Claudio Peressin e dallo storico Giulio Bobbo, che hanno accompagnato gli studenti alla scoperta delle deportazioni degli ebrei veneziani avvenute tra il dicembre 1943 e l’agosto 1944. Filo conduttore sono state da un lato i testi di Primo Levi, che narra proprio le vicende di alcuni ebrei veneziani partendo dall’amicizia con uno di essi, Luciano Mariani, che con lo scrittore condivise la prigionia e la liberazione ad Auschwitz. Dall’altro lato, appunto le pietre d’inciampo, le targhe commemorative di ottone collocate anche in tante calli e campi della nostra città, nel Ghetto e non solo, che riportano i nomi delle vittime di deportazioni davanti alla loro ultima dimora.
Un ringraziamento sentito va ai ragazzi e ai docenti che hanno accolto la proposta, in particolare i professori Nicola Ruzza, Silvano Buorgo, Dora Berton, Simonetta Giacomin, Francesco Pavanello, Caterina Pagan, Giulia Ferrari e Andreina Giuliano. Riportiamo di seguito alcune riflessioni di ragazzi che hanno voluto ringraziare i docenti del progetto per il percorso fatto.
“Il racconto che è stato fatto mi ha offerto conoscenze preziose e spunti di riflessione che resteranno con me a lungo. Ho potuto avvicinarmi con rispetto e consapevolezza a una parte della nostra storia e della memoria collettiva. Grazie per averci trasmesso l’importanza della memoria, della comprensione e del dialogo” (Sidorela)
“Grazie per aver portato queste testimonianze perchè è importante non dimenticare e perchè contribuisce a formare degli studenti capaci di pensare e a renderli delle persone mature” (Denis)
“A Venezia ho avuto la fortuna di pulire le Pietre di Inciampo, e dico fortuna perchè, leggendo ad alta voce il nome dei deportati e l’anno di arresto e di morte, è come se avessi riportato a galla il loro ricordo. Tornando a casa da Venezia ho raccontato ai miei genitori la lezione e quanto mi sarebbe piaciuto che ci fossero anche loro” (Camilla)