Dall’importanza dell’ascolto, al tener presente che il virtuale non è zona franca. Dal dare il giusto peso alle parole, all’evitare di distorcere le informazioni. Dal rispetto per la persona, all’argomentare senza insultare. Sono solo alcuni dei dieci punti del Manifesto della comunicazione non ostile che, in vista delle prossime elezioni amministrative, il Circolo Acli di Mirano ha condiviso in questi giorni con i candidati sindaco, chiedendo un’adesione formale per gettare le basi di una campagna elettorale basata su un confronto costruttivo e non su uno scontro fine a sé stesso.
“Questa proposta – sottolinea il presidente del Circolo Alberto Sbrogiò – è solo l’ultimo tassello del percorso sul tema del dialogo che da anni vede impegnata la nostra associazione. L’evento simbolo è la cena dell’oca, che organizziamo dal 2015 in concomitanza con il Zogo de l’Oca e che negli ultimi anni si è evoluta nel contenitore di eventi “Mirano città del dialogo”: un’occasione di riflessione e approfondimento che passo passo si è allargato dal dialogo interreligioso a tanti altri ambiti del vivere civile, a partire proprio dalla politica”.
Il Manifesto proposto ai candidati è frutto del lavoro dell’associazione Parole O_Stili, che da anni opera a livello nazionale per responsabilizzare ed educare gli utenti della rete a scegliere forme di comunicazione non ostile. Un principio che si adatta perfettamente anche alla comunicazione di persona, soprattutto in un momento delicato come una campagna elettorale. “Nelle prossime settimane – sottolinea Sbrogiò – saranno proposte ai cittadini, com’è giusto che sia, visioni e opinioni diverse. Un momento molto prezioso. per discutere del futuro della nostra città, in cui valutare progettualità e programmi e prepararsi alla scelta delle persone a cui affidare la guida della nostra comunità. Ma se il confronto, tra candidati e con i cittadini, è il sale della democrazia, è utile e doveroso approcciarsi ad esso attraverso l’uso corretto della comunicazione affinché il dibattito sia concentrato su contenuti e idee orientati al bene comune”. Un approccio ancora più significativo in un momento storico caratterizzata dal dramma della guerra in Ucraina, nella convinzione che l’esercizio del dialogo sia il primo passo per la costruzione di una cultura di pace.
“Ci rendiamo conto che si tratta di un impegno non banale – conclude Sbrogiò -. Ma è sicuramente un’occasione importante per provare davvero ad operare tutti per il bene comune, attingendo ognuno dalle risorse dell’altro e senza prevaricare nessuno. Abbiamo consegnato il Manifesto ai candidati sindaco, chiedendo che si facciano il più possibile garanti del suo rispetto anche da parte dei candidati delle liste a loro sostegno. Ma vogliamo estendere l’invito a tutti i cittadini, affinché in queste settimane il confronto, anche sui social, sia il più costruttivo possibile”.
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