Prendiamo su di noi la croce dei fratelli in difficoltà: buona Pasqua dalle Acli di Venezia

Ancora una volta ci apprestiamo a vivere la Pasqua nel tempo della pandemia. La Settimana Santa ci trova stanchi, provati, smarriti, dopo un anno in cui all’emergenza sanitaria si è aggiunta una crisi economica e sociale sempre più pesante, in particolare nel nostro territorio. Una crisi figlia soprattutto della mancanza di lavoro, che colpisce anche nella dignità tante persone e famiglie che incrociamo quotidianamente nelle nostre attività e nei nostri uffici.

Proprio in questo momento siamo chiamati ad alzare lo sguardo verso la Croce, nella certezza che il male non avrà mai l’ultima parola. Perché, come ci ricorda Papa Francesco, Gesù prendendo la croce “si fa carico del male che tale realtà comporta, male fisico, psicologico e soprattutto male spirituale, perché il Maligno approfitta delle crisi per seminare sfiducia, disperazione e zizzania”. A noi, sempre seguendo le parole del Santo Padre, il compito di seguire l’esempio di Maria, che accompagnando suo Figlio “ha preso su di sé la propria parte di sofferenza, di buio, di smarrimento e ha percorso la strada della passione custodendo accesa nel cuore la lampada della fede”.

E allora buona Pasqua, con l’impegno di prendere su di noi la croce dei tanti fratelli e sorelle in difficoltà che incontriamo in questa via crucis quotidiana e l’augurio di saper trasformare l’annuncio della Risurrezione in atti di carità concreta.

(Paolo Grigolato, presidente Acli provinciali Venezia)

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