Silvia, Anna, Marta… Il servizio civile alle Acli di Venezia si fa in tre!

I tre moschettieri del Servizio Civile. O meglio, le tre moschettiere. Silvia, Marta e Anna (in rigoroso ordine di entrata in servizio) sono le tre volontarie in servizio alla sede provinciale delle Acli di Venezia. Una squadra affiatata, una risorsa preziosa, in termini di competenze ed energia, per dare ancora più slancio ai nostri progetti e iniziative. Marta è impegnata nello sviluppo di attività in favore di cittadini di origine straniera, mentre Silvia e Anna lavorano sul fronte dell’alfabetizzazione digitale, anche tramite la gestione del nostro sportello gratuito di assistenza.

Tre storie diverse che si sono incrociate grazie alla nostra associazione, ma tutte e tre con molti tratti in comune. Per tutte, ad esempio, la scelta del Servizio Civile è stata anche una scelta di “pausa” dopo il percorso di studi, per mettersi in gioco in un contesto lavorativo e capire meglio che direzione dare alla propria strada. “Ho scelto il Servizio Civile – racconta ad esempio Silvia – perché, terminati gli studi, sentivo la necessità di inserirmi in un contesto lavorativo che mi permettesse di acquisire competenze valide in futuro. E poi desideravo mettermi in gioco in una nuova esperienza, sapendo che con il mio contributo avrei potuto essere utile agli altri”.

Pur essendo entrate in servizio “digiune” rispetto alla storia delle Acli, con estrema facilità si sono calate nello spirito e nei valori della nostra associazione, a partire dalla centralità delle relazioni. “Ciò che apprezzo di più – racconta ancora Silvia – è sicuramente il lato umano, il contatto con le persone: sapere di essere stata utile, ma soprattutto vedere la soddisfazione negli occhi della gente dopo la risoluzione di un problema mi rende orgogliosa”. “Anche per me – sottolinea Anna – uno degli aspetti più belli è il contatto quotidiano con le persone che vivono questo territorio e che hanno nelle Acli un punto di riferimento. Così come mi piace la relazione con le altre volontarie, fatta di collaborazione e scambi continui”. Per Marta, che proprio nei primi mesi di servizio è riuscita anche a laurearsi in Mediazione culturale, “seguendo le lezioni di italiano vivo il piacere di stare a contatto con gli studenti, facendomi un’idea di come si approccia a questo tipo di insegnamento. Ma è utile anche vivere tutta la parte del lavoro di ufficio, che non si vede mai ma che è fondamentale perché le cose funzionino”.

Un’occasione per dare, quindi. Ma anche, spesso, per ricevere. “Sono sicura che questa esperienza mi servirà nel lavoro futuro – racconta Anna –, perché sto sperimentando cosa vuol dire davvero lavorare in gruppo, rispettando consegne, orari, scadenze”. Una convinzione che è ancor più forte per Silvia, che è ormai arrivata agli ultimi mesi del suo periodo di servizio. “Sicuramente, anche grazie alla formazione ricevuta, ho arricchito il mio bagaglio di competenze digitali. Ma soprattutto questa esperienza mi ha aiutato ad acquisire maggiore fiducia in me stessa, a partire dalla capacità di gestire le relazioni con il pubblico”.

E cosa dire a chi si volesse avvicinare a questa avventura? “Di buttarsi – afferma sicura Marta –, di non farsi vincere dalla paura di qualcosa di sconosciuto. Nell’esperienza di Servizio Civile si è sempre accompagnati, anche alla scoperta delle proprie potenzialità”.

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