Spreco alimentare finalmente in calo, ma possiamo fare di più

Meno 25%. Sono finalmente incoraggianti i dati sullo spreco alimentare, resi noti il 5 febbraio in occasione della 7^ Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Per la prima volta in dieci anni l’Osservatorio Waste Watcher ha infatti certificato un calo, peraltro significativo, dello spreco a livello domestico. Lo spreco settimanale medio costa 4,9 euro a nucleo familiare, per un totale di circa 6,5 miliardi. L’ultimo Rapporto Waste Watcher, diffuso nel corso del 2019, si era attestato su un valore medio di 6,6 euro settimanali per famiglia, per un totale di circa 8,4 miliardi euro.

Si tratta di un risultato sicuramente significativo, che deve però rappresentare solo il punto di partenza per intensificare ulteriormente gli sforzi. Un impegno che, ancora una volta, anche le Acli veneziane faranno proprio. La Giornata nazionale contro lo spreco coincide infatti con un momento significativo dell’attività annuale della nostra associazione: proprio a febbraio partono infatti i contatti con le parrocchie del territorio per la nuova stagione di “Buono oggi e anche domani”, il progetto che dal 2016 coinvolge le sagre attraverso la distribuzione di kit antispreco. “Lo scorso anno – spiega il presidente delle Acli provinciali Paolo Grigolato – abbiamo collaborato con 12 parrocchie nel territorio della città metropolitana di Venezia. In tutto abbiamo distribuito oltre 2 mila family bag, raggiungendo con le attività di sensibilizzazione circa 90 mila persone. Sicuramente negli anni la sensibilità su questo tema è via via cresciuta, ragion per cui contiamo che quest’anno i numeri possano ulteriormente crescere”. Il progetto è stato inserito anche in una proposta delle Acli presentata al Comune di Venezia nell’ambito del “Fondo solidarietà del Sindaco”: in caso di finanziamento, il contributo andrebbe ad aggiungersi alle risorse proprie investite dalle Acli, permettendo un ulteriore potenziamento dell’iniziativa coinvolgendo anche le scuole del territorio.

“Il calo del 25% dello spreco alimentare registrato nell’ultimo anno – sottolinea Grigolato – è un risultato importante. Ma non deve essere considerato un punto d’arrivo, soprattutto considerando che il 78% dello spreco avviene a livello domestico. Per questo è necessario continuare a impegnarsi su questo fronte, a lavorare per diffondere di una cultura maggiormente attenta e sensibile all’utilizzo responsabile dei generi di prima necessità, attraverso un cambiamento significativo dei nostri modelli di consumo”.

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