Se il Comune di Venezia con gli aggiustamenti alle aliquote TASI introdotti dal Commissario Zappalorto non aumenta le tasse rispetto all’ammontare dell’IMU (caso raro nel panorama nazionale), nel confronto con le aliquote “Orsoni” emerge però un sostanziale aumento della tassa per le prime case soprattutto per le rendite più basse, mentre vengono avvantaggiate quelle con rendite più alte.
“In una città come Venezia – afferma Mauro Papandrea, Presidente Provinciale Acli Venezia – dove si potrebbe sfruttare meglio la presenza di proprietà immobiliari di lusso a vantaggio delle classi sociali meno abbienti, ancora una volta si è scelto di sfavorire gli ultimi con una mossa che solo apparentemente presenta una riduzione e che invece di fatto farà pagare decine di euro di più molti cittadini di ceto medio e solleverà invece i ricchi proprietari di immobili di valore”.
“Le aliquote infatti – chiarisce Cristian Rosteghin Direttore del CAF Acli che ha curato la simulazione – sono più basse rispetto alla definizione precedente dell’amministrazione Orsoni (da 3,3 si passa a 2,9 per mille). Se vengono però prese in considerazione le detrazioni si può notare che il loro impatto è ridotto con il risultato di una differenza col segno più – quindi più tasse – per le rendite da 300 a 800 euro mentre è col segno meno – risparmio di tasse – dai 900 euro in su con una forte riduzione oltre i 1100 euro (-72 euro)”.
“E’ vero – conclude il Presidente – che rispetto all’IMU la TASI per i cittadini del Comune di Venezia risulta essere meno cara, ed è anche vero che quando parliamo di aumento facciamo riferimento a qualche decina di euro di più, ma il problema è a monte. E’ nei dettagli dell’operazione che leggiamo una strategia volta ad avvantaggiare chi ha rendite importanti sulle spalle soprattutto della classe media che è quella che subisce gli aumenti più importanti (+36,4 euro per una rendita da 500 euro). Ci chiediamo semplicemente perché non fare il contrario? Oppure perché non mantenere più alte le detrazioni per quelle più basse?”.