Sembra ormai prossima alla conclusione la vicenda dell’esclusione di libretti, buoni e titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE. Il Governo ha infatti emanato il provvedimento che rende di fatto operativa una norma in realtà già introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, quella che appunto rimuove dal calcolo dell’indicatore economico familiare le voci di risparmio fino al tetto di 50.000 euro.
Per capire meglio i termini della questione occorre fare un passo indietro. Già a fine 2023 la Legge di Bilancio 2024 aveva in effetti escluso i titoli di Stato e alcuni prodotti finanziari (in sostanza il classico risparmio postale, come buoni fruttiferi o libretti di risparmio) dal calcolo del patrimonio mobiliare ai fini ISEE, fino ad un valore complessivo di 50 mila euro. Successivamente però l’INPS aveva chiarito che il provvedimento non poteva essere efficace se non con una modifica del regolamento che disciplina l’ISEE. Per questo per tutto il 2024 nulla in realtà è cambiato e si è dovuto continuare a tenere in considerazione BOT, BTP e tutti gli altri prodotti finanziari per il calcolo dell’ISEE.
Ora, come detto, pare essere arrivata la svolta definitiva. Ma mancano ancora alcuni passaggi fondamentali, ovvero la registrazione della Corte dei Conti e la successiva pubblicazione della norma sulla Gazzetta Ufficiale. Spetterà poi all’Inps indicare le nuove istruzioni operative indirizzate ai Caf per la compilazione secondo le nuove regole delle DSU, la Dichiarazione sostitutiva unica su cui si basa appunto il calcolo dell’ISEE
Nell’immediato, quindi, non cambia nulla: libretti, buoni e titoli di Stato continueranno a dover esser dichiarati e faranno “cumulo” ai fine ISEE. Una volta che la nuova norma sarà divenuta definitivamente operativa, si tratterà poi di capire come saranno gestiti gli ISEE 2025 fin qui già elaborati con le vecchie regole. Un aspetto non indifferente, considerando che ogni anno circa il 65% dei rinnovi ISEE (le DSU scadono il 31 dicembre) si concentra proprio nel periodo 1° gennaio-31 marzo, appunto perché è nei primi tre mesi dell’anno che si gioca la “partita” della prosecuzione di assegni, bonus e prestazioni già percepiti dall’anno precedente. In attesa di chiarimenti definitivi, le tredici sedi Caf Acli della provincia di Venezia restano a disposizione per l’elaborazione degli ISEE 2025: scopri a questo link come prenotare il tuo appuntamento e la lista dei documenti necessari.