Anche nel 2024 ci sono numerose opportunità per restaurare casa, sfruttando uno dei bonus previsti dalla normativa. Rispetto agli ultimi anni, però, c’è qualche paletto in più. Già lo scorso anno è stata abolita la possibilità di godere dei vari bonus legati alla casa tramite la cessione del credito e lo sconto in fattura. Si è tornati perciò al regime ordinario di recupero delle agevolazioni solo come detrazioni in 730, “spalmate” su un numero di anni variabile a seconda del tipo di bonus. Quest’anno alcuni interventi legislativi hanno inoltre ridotto il campo di applicazione di alcuni bonus, in particolare il Superbonus, il Bonus mobili e il Bonus barriere architettoniche. Da notare infine che, tranne il Bonus barriere architettoniche, tutte le altre agevolazioni sono in scadenza proprio nel 2024. Se non saranno quindi rinnovate nei prossimi mesi, potrebbe essere l’ultimo anno in cui potranno essere sfruttate. Detto ciò, elenchiamo di seguito le principali misure di cui è possibile godere nel 2024, ricordando che le sedi Caf Acli della provincia di Venezia sono a disposizione per assistenza e consulenze.
Il Superbonus resta in vigore, ma con un’ulteriore sforbiciata dell’aliquota, che passa dal 90% al 70%. Invariata la tipologia degli interventi che possono godere dell’agevolazione, a partire dai cosiddetti lavori trainanti (isolamento termico delle superfici che interessano l’involucro degli edifici; sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, lavori di riduzione del rischio sismico).
Sempre in tema di ristrutturazioni, anche nel 2024 è possibile usufruire del Bonus ristrutturazioni. Potranno goderne, con un’aliquota del 50% e un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro, gli interventi di manutenzione straordinaria e, limitatamente agli edifici condominiali, ordinaria. Confermato per quest’anno anche l’Ecobonus per lavori di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, con aliquota del 65% e un tetto di spesa che varia a seconda della tipologia di interventi realizzati. Possono beneficiarne, ad esempio, gli interventi per l’installazione di pannelli solari, l’installazione di caldaie a condensazione o la posa di schermature solari (come le tende parasole).
Per quanto riguarda il Bonus mobili l’aliquota della detrazione resta al 50%, ma scende ulteriormente (da 8.000 a 5.000 euro) il tetto massimo di spesa: per il 2024 quindi il beneficio effettivamente ottenibile è pari a 2.500 euro. Per il resto l’impianto della misura è confermato. Presupposto fondamentale per accedere al bonus è che l’acquisto sia legato all’esecuzione di lavori di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria. Detto ciò, la detrazione spetta unicamente per l’acquisto di mobili (letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, comodini, materassi, apparecchi di illuminazione) e di elettrodomestici nuovi. Questi ultimi, se si tratta di apparecchiature per le quali è prevista l’etichetta energetica, devono essere di classe non inferiore alla A+ (alla A, in caso di forni e lavasciuga).
Fino al 31 dicembre 2024 è possibile beneficiare anche del Bonus verde, la detrazione fiscale al 36%, ripartita in dieci anni, per le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti. Per “sistemazione a verde” si intende un insieme di interventi straordinari che riguardino l’intero giardino o area verde interessata, e che portino appunto alla sua “sistemazione” ex novo o per lo meno a un profondo rinnovamento. Possono beneficiare del bonus, fino a un tetto di spesa di 5.000 euro (per un beneficio effettivo pari a 1.800 euro), lavori per impianti di irrigazione, riqualificazione di prati, grandi potature, fornitura di pianti ed arbusti, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Confermato fino al 2025 il Bonus barriere architettoniche, valido per interventi per il superamento o l’eliminazione delle barriere architettoniche eseguiti su edifici abitativi privati. A partire da quest’anno però è stata disposta una restrizione applicativa del bonus, che resta valido solo per gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche che hanno per oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Di conseguenza sono esclusi dal bonus gli interventi di automazione degli impianti e la sostituzione di finestre, porte e pavimenti. Per gli interventi amissibili, la detrazione è fissata al 75%, con un tetto di spesa che varia da 30 a 50 mila euro a seconda della tipologia di edificio oggetto dell’intervento. La spesa potrà essere recuperata in cinque anni tramite la denuncia dei redditi.