Nei giorni scorsi ha fatto molto rumore la decisione del Governo di abolire la cessione del credito e lo sconto in fattura come modalità di godimento dei vari bonus legati alla casa. Questo non significa ovviamente la fine dell’agevolazioni fiscali legate all’abitazione, bensì appunto che tali agevolazioni potranno ora essere recuperate solo come detrazioni in 730, “spalmate” su un numero di anni variabile a seconda del tipo di bonus. Detto ciò, elenchiamo di seguito le principali misure di cui è possibile godere nel 2023, ricordando che le sedi Caf Acli della provincia di Venezia sono a disposizione per assistenza e consulenze.
Il superbonus resta in vigore, ma con aliquota ridotta dal 110% al 90%. Invariata la tipologia degli interventi che possono godere dell’agevolazione, a partire dai cosiddetti lavori trainanti (isolamento termico delle superfici che interessano l’involucro degli edifici; sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, lavori di riduzione del rischio sismico). Sempre in tema di ristrutturazioni, anche nel 2023 è possibile usufruire del Bonus ristrutturazioni. Potranno goderne, con un’aliquota del 50% (confermata fino al 2024) e un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro, gli interventi di manutenzione straordinaria e, limitatamente agli edifici condominiali, ordinaria. Fino al 2024 è confermato anche l’Ecobonus per lavori di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, con aliquota del 65% è un tetto di spesa che varia a seconda della tipologia di interventi realizzati.
Fino al 31 dicembre 2024 è possibile beneficiare anche del Bonus verde, la detrazione fiscale al 36%, ripartita in dieci anni, per le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti. Per “sistemazione a verde” si intende un insieme di interventi straordinari che riguardino l’intero giardino o area verde interessata, e che portino appunto alla sua “sistemazione” ex novo o per lo meno a un profondo rinnovamento. Possono beneficiare del bonus, fino a un tetto di spesa di 5.000 euro lavori per impianti di irrigazione, riqualificazione di prati, grandi potature, fornitura di pianti ed arbusti, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Per quanto riguarda il Bonus mobili l’aliquota della detrazione resta al 50%, ma come previsto scende (da 10.000 a 8.000 euro) il tetto massimo di spesa. Per il resto l’impianto della misura è confermato. Presupposto fondamentale per accedere al bonus è che l’acquisto sia legato all’esecuzione di lavori di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria. Detto ciò, la detrazione spetta unicamente per l’acquisto di mobili (letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, comodini, materassi, apparecchi di illuminazione) e di elettrodomestici nuovi. Questi ultimi, se si tratta di apparecchiature per le quali è prevista l’etichetta energetica, devono essere di classe non inferiore alla A+ (alla A, in caso di forni e lavasciuga).
Confermato fino al 2025 il Bonus barriere architettoniche, valido per interventi per il superamento o l’eliminazione delle barriere architettoniche eseguiti su edifici abitativi privati. Rientrano in questa categoria anche gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche. La detrazione in questo caso è fissata al 75%, con un tetto di spesa che varia da 30 a 50 mila euro a seconda della tipologia di edificio oggetto dell’intervento. La spesa potrà essere recuperata in cinque anni tramite la denuncia dei redditi.
Ricordiamo infine che con il 2022 è terminato il periodo di validità del Bonus facciate, la detrazione per interventi di recupero o restauro delle facciate esterne degli edifici.